UNA GOCCIA D’AMORE CAMBIA IL MONDO
Dall’ Introduzione a cura del Prof. Giuseppe Noia
Presidente Fondazione Il Cuore in una Goccia Onlus
“…Quando avevo 15 anni avevo chiesto al Signore due grandi grazie: la prima era quella di poter accudire i miei genitori nella vecchiaia e fino all’ultimo momento della loro vita, e questa grazia mi è stata concessa; la seconda era la richiesta di diventare famoso non per una notorietà narcisistica, ma perché intuivo che la fama sul piano umano poteva, in tante circostanze, diventare un veicolo di testimonianza della fede e così avrei potuto portare tanta gente a Lui. Avevo chiesto la fama per poter diffondere e seminare il Suo Amore, la fiducia in un Dio buono e misericordioso che non si dimentica mai di ognuno di noi. E anche questa mi è stata concessa. In particolare, per quanto riguarda la figura di Madre Teresa, ricordo ancora con gioia la testimonianza fatta per questa Santa su invito di Rai Uno al Congresso Eucaristico di Ancona, dove ho potuto parlare dinanzi a 40.000 persone e per via televisiva a milioni di famiglie. Per tutte queste ragioni, quindi, pensavo di aver completato il mio compito nel condividere questo dono con tante altre persone. Tuttavia, forse perché siamo abituati a trattare i doni di Dio con troppa superficialità, il Signore mi ha tirato le orecchie. La decisione della Chiesa di canonizzare Madre Teresa nell’anno della Misericordia è un grande segno per tutti gli uomini, anche gli eventi che mi hanno portato alla creazione della Fondazione “Il Cuore in una Goccia Onlus” è un grande segno legato alla figura di Madre Teresa. Ambedue le circostanze non potevano essere eluse nel mio discernimento, poiché tutto l’impegno medico e scientifico che avevo profuso in 35 anni della mia vita era stato “segnato” dalla presenza di Madre Teresa e la creazione della Fondazione era il sigillo ulteriore a questa presenza amorevole come Lei profeticamente aveva raccomandato al Signore, quando erano stati inaugurati i nuovi ambienti del Day Hospital del Policlinico Gemelli.”