LE CURE PRENATALI

Nuovi percorsi di risposta
alla diagnosi prenatale patologica

Come si fa ad affrontare una diagnosi prenatale patologica?

Cosa è giusto fare? Cosa ha il dovere di fare il medico in tali circostanze?

La risposta a queste domande non è scontata, neanche per coloro che credono fermamente nel valore inestimabile della vita. È una risposta che, per essere data, deve prima attraversare percorsi costruiti sulla scienza e sorretti dalla coscienza; che deve trovare la spinta nella forza e nel coraggio, propri o provenienti dagli altri.

L’intento non è quello di fornire una disamina esaustiva di tutto ciò che oggi è possibile fare nei casi di diagnosi prenatale patologica ma, bensì, di lanciare un messaggio di speranza, di far sapere che l’aborto non è, in questi casi, una scelta obbligata (contrariamente da quanto si induce a pensare); di far sapere che si può decidere di accogliere il proprio bambino in tutta la sua fragilità; che è possibile dargli una chance, sfruttando al massimo le possibilità offerte dalla scienza o decidere di accompagnarlo, con tutta la cura e l’amore possibili, per il tempo che gli verrà concesso di vivere, riconoscendogli, così, a tutti gli effetti, la dignità di “figlio”.

La presentazione dell’opuscolo è stata magistralmente curata dal Prof. Antonio G. Spagnolo, Direttore dell’Istituto di Bioetica e Medical Humanities, Facoltà di Medicina e chirurgia “A. Gemelli” Università Cattolica del S. Cuore di Roma, a cui vanno i nostri ringraziamenti.

L’opuscolo viene distribuito GRATUITAMENTE in Consultori, CAV, Dipartimenti di ginecologia, studi medici, Facoltà di medicina e chirurgia, parrocchie ecc.; attraverso gli Sportelli di Accoglienza della Fondazione Il Cuore in una Goccia e attraverso la rete di contatti creata dalla Fondazione stessa.

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