DIGNITA’ DELLA VITA.QUALITA’ DELLA VITA. Una sfida antropologica. TORINO 26 Ottobre 2019

In un orizzonte dal quale è stato espulso il Creatore e il suo progetto sull’uomo, nel quale sono ormai accantonati speculazione pensiero sul senso della vita, sul venire al mondo, sul vivere, sul soffrire, sul morire, sul destino ultimo, si fa avanti una nuova antropologia che ci presenta un uomo padrone assoluto di se stesso, del suo vivere e del suo morire.

Le certezze sull’uomo che ci sono state consegnate dalla Cristianità, sulle quali si è fondata una millenaria civiltà, si sgretolano e cedono sotto l’incalzare di una cultura che impone una nuova concezione dell’uomo e della vita, veicolata dal sottile inganno linguistico di modificare il significato delle parole, così la dignità non è più insita in ogni uomo, a prescindere dalle condizioni in cui si venga a trovare, ma viene attribuita, secondo standard eterodecisi. E il nascere e il morire passano dalle mani di Dio in quelle dell’uomo che si fa dio di se stesso.

Per un diabolico inganno il delitto diventa diritto, conquista di civiltà.

Ma “guai a coloro che chiamano bene il male male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre” dice il profeta…

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