TERAPIE FETALI

G. NOIA – A. CARUSO – S. MANCUSO

Chi si accinge oggi a svolgere il compito di sorvegliare ed assistere la gravidanza deve aver acquisito quanto il progresso della medicina prenatale ha conseguito sia in termini di conoscenze fisiopatologiche che di potenzialità diagnostiche e terapeutiche. L’approccio clinico sarà pertanto orientato alla ricerca e alla evidenziazione dei fattori di rischio e degli elementi patologici, evitando che questa attenzione condizioni, in modo negativo, la bellezza e serenità dell’esperienza della gravidanza. Nel momento in cui, durante la normale routine assistenziale, sorge il dubbio dell’anomalia o della patologia devono essere messi in atto quei dispositivi che assicurino al piccolo paziente ed alla madre quanto meglio si può fare per conoscere e curare. Qui sorge il problema del rapporto fra curante,  truttura semplice e centro specialistico di medicina fetale e patologia ostetrica. È, d’altra parte, evidente che solo pochi centri possono maturare esperienze scientifiche e cliniche che assicurano l’eccellenza.
Lo sviluppo del testo segue una delle possibili logiche didattiche ed esplicative: non c’è la pretesa della completezza, ma sicuramente quella di offrire quanto lo studio, la ricerca e l’esperienza clinica hanno fatto maturare come patrimonio assistenziale da mettere a disposizione degli specialisti in formazione e dei professionisti che operano in strutture semplici. C’è infine chiara in tutti noi la coscienza che siamo oggi ancora in pieno cammino e forse all’inizio di possibilità di terapie nuove e di grande efficacia. In questo senso soprattutto la possibilità di inoculare al feto cellule staminali sembra aprire grandi prospettive. In questa ottica confidiamo di dover presto rivedere, migliore e aggiornare questo testo.

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